la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12120 del 13/6/2016 ha chiarito come la procedura di fallimento possa essere estesa alle società di capitali che partecipano, come soci illimitatamente responsabili, ad una società di fatto insolvente, anche qualora la società di capitali socia non sia a sua volta in stato di insolvenza.

Secondo la Cassazione, dunque, l’articolo 147 della L.F. (che prevede il fallimento del socio illimitatamente responsabile) si applica anche al socio società di capitali, pur se non insolvente, e anche se il fallimento riguardi una società di fatto.

In particolare, nel caso in esame, è stato chiarito come ciò che conti sia l’emersione della realtà economica sottostante alle diverse scelte che possono essere fatte dagli imprenditori, e come dalla cooperazione tra un soggetto persona fisica e una società a responsabilità limitata che operi anche solo per fatti concludenti sul piano societario, sulla base dei consolidati elementi dell'esercizio in comune dell’attività economica, possa derivare una responsabilità personale di tutti i componenti, instaurando in questo modo il presupposto del fallimento.