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Mercoledì, 30 Luglio, 2014
Legge Sabatini

Con un emendamento al Dl competitività (91/2014), si stabilisce che saranno le singole banche (a cui la PMI si può rivolgere per chiedere un prestito abbinato alla c.d. Legge Sabatini-bis) a verificare se il richiedente possiede il corretto "merito creditizio" per godere della garanzia dello Stato (che, lo si ricorda, può arrivare sino all'80% dell'importo finanziato). In altri termini, non sarà più un soggetto terzo (oggi è un raggruppamento temporaneo d'imprese tra Mediocredito Centrale e altri istituti) a valutare se chi richiede il prestito può anche ottenere la garanzia statale ma sarà la stessa banca erogatrice a farlo.

La Sabatini ha visto l'apertura dello sportello lo scorso 31/3/2014, rilevando una partecipazione massiccia delle imprese che, con oltre 4.000 domande, hanno prenotato fondi per 1,3 miliardi di euro (contro una dotazione complessiva di 2,5 miliari stanziata presso Cassa depositi e prestiti). I finanziamenti (d'importo non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 20 milioni di euro) sono destinati all'acquisto di macchinari e beni strumentali all'attività produttiva dei soggetti beneficiari.

A fronte dei prestiti ottenuti dal sistema bancario e dagli intermediari finanziari convenzionati, le imprese istruite positivamente possono contare su un contributo in conto interessi pari all'ammontare complessivo degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento al tasso d'interesse del 2,75% della durata di cinque anni e d'importo equivalente al prestito concesso.

La Sabatini rafforza la sua efficacia proprio con la possibilità di accesso, in via prioritaria e con modalità semplificata, al Fondo di garanzia per le PMI che, con la modifica del Dl crescita, diventa ancora più agevole.