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Venerdì, 6 Novembre, 2015
Legge di Stabilità 2016 – modifiche al regime c.d. forfetario

Lo schema di Legge di Stabilità 2016 prevede modifiche del regime fiscale per i piccoli contribuenti, c.d. “forfetario”, tra cui:

- innalzamento da 15 a 30mila euro della soglia dei ricavi per poter entrare (e restare) nel regime;

- tassazione ridotta quinquennale per le nuove iniziative.

 

Se il regime “forfetario” comporta una serie di opportunità in termini di minori adempimenti (non si presentano né la dichiarazione Iva né gli studi di settore e si è esonerati anche da comunicazioni, come tra l’altro, spesometro e black list), il regime dei minimi resta generalmente più conveniente del forfettario, perché l’aliquota d’imposta è un terzo (5%).

 

Il regime “forfetario” diviene quindi conveniente principalmente per le start up: chi avvierà una nuova attività potrà usufruire della tassazione al 5% per cinque anni.

La nuova normativa prevede che anche i dipendenti che svolgono un’attività produttiva di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possano accedere al regime forfettario se nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro di ammontare non superiore a 30mila euro; tale limite non vale se se il rapporto di lavoro dipendente è cessato.

Si ricorda che la norma stabilisce che i soggetti che intraprendono una nuova attività possono accedere ai regimi agevolati se non è proseguita l’attività precedentemente svolta sotto forma, tra l’altro, di lavoro dipendente, per evitare che si aggiri la norma modificando semplicemente la veste giuridica dell’attività svolta.

E’ inoltre prevista l’abolizione della disposizione in base alla quale, per accedere ai regimi agevolati, i redditi conseguiti nell’attività imprenditoriale, artistica o professionale devono essere prevalenti rispetto a quelli eventualmente percepiti come redditi di lavoro dipendente.