Alle prestazioni di servizi rese per la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria (come definiti ai sensi dell’art. 31 , co. 1, lett. a) e b), L. 457/1978 e dell’art. 3, D.P.R. 380/2001, come modificati dall’art. 17, D.L. 133/201) su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata si applica un’aliquota Iva agevolata del 10%. L’agevolazione si applica anche se nella prestazione sono compresi i beni cosiddetti “significativi” (ovvero ascensori e montacarichi; infissi interni ed esterni; caldaie; videocitofoni; apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria; sanitari e rubinetteria da bagno; impianti di sicurezza); sui predetti beni, però, l’aliquota Iva ridotta si applica solo fino a concorrenza del valore della prestazione, considerato al netto del valore dei predetti beni.

La circolare 12/E/2016 ha chiarito che le componenti e le parti staccate dagli infissi (quali ad esempio le tapparelle), fornite in sede di installazione degli stessi, ai fini della determinazione del limite cui applicare l’agevolazione confluiscono nel valore dei beni “significativi” e non nel valore della prestazione. Tale precisazione ha una notevole incidenza sulla determinazione dell’importo su cui applicare l’aliquota Iva agevolata del 10%.

Si consideri l’esempio in cui una prestazione di manutenzione di Euro 20.000 complessivi, comprenda infissi per Euro 10.500, di cui tapparelle per Euro 1.500.

Se le tapparelle si considerano parte degli “infissi” l’aliquota agevolata del 10% si applica alla prestazione senza beni “significativi” (Euro 9.500) ed ai predetti beni fino a concorrenza del valore della prestazione (ulteriori Euro 9.500). Resterebbero non agevolati Euro 1.000.

Se invece le tapparelle si considerano parte della prestazione l’aliquota agevolata del 10% si applica alla prestazione senza beni “significativi” (Euro 11.000) ed ai predetti beni fino a concorrenza del valore della prestazione (l’intero importo). Tutto l’importo sarebbe agevolato.