La sentenza della Corte di Cassazione n. 10481/2018 depositata il 3 maggio 2018 stabilisce che una cartella esattoriale è nulla se non è esposto il calcolo degli interessi.

In tal caso, infatti, il documento non consente al contribuente a cui è notificato di verificare la correttezza della pretesa dell’amministrazione e quindi di difendersi adeguatamente.

Nel caso in oggetto, l’Agenzia delle Entrate si era difesa sostenendo che gli interessi dovuti sulla pretesa erariale sono specificamente predeterminati per legge, ma, a parere della Corte, tale circostanza non rileva, in quanto è obbligatorio che la cartella di pagamento motivi gli interessi maturati sul debito tributario, in quanto il contribuente deve essere in grado di verificare la correttezza del calcolo.

La Corte ripete un principio già in precedenza espresso, ad esempio, nella sentenza 5554/2017, in cui si era ritenuto che deve essere annullata la cartella che esponga solo la cifra globale degli interessi dovuti, senza indicare le modalità attraverso le quali l’importo è determinato, e non specificando le singole aliquote prese a base delle varie annualità.